Passengers

Viaggio molto utilizzando il treno.

Mi piace viaggiare così: ho tempo per leggere, tempo per scrivere e soprattutto tempo per osservare gli altri: credo che un buon viaggiatore non dovrebbe esibirsi, affermare, spiegare, ma tacere, ascoltare ed osservare. Io ho sviluppato un'attenzione ossessiva per questi luoghi - treni, stazioni, bar sul primo binario - e per le persone che incontro. Si parte per entrare in contatto con altre identità umane, per riempire una parte di mappa vuota, si parte per vedere quello che succederà, chi si incontrerà: per dimenticare gli amici in favore di sconosciuti con i quali si condividono pochi minuti o molte ore.

A volte credo che essere sconosciuti tra sconosciuti è forse l’unico modo di essere veramente fratelli: per questo la meta del viaggio sono le persone che si incontrano.