LA POESIA DEL GIARDINO

Quando si entra in un giardino giapponese al visitatore si rivela una forte e misteriosa empatia che lo fa avvicinare sempre più alla sua dimensione spirituale e immortale.

Una identificazione, un’unione, che nasce dal profondo e personale impegno che il giardino richiede, e che stimola all’interazione tra visitatori e coloro che ci lavorano.

Richiamandosi alla nostra umanità ci invita alla ricerca dell’autenticità, è il testimone silenzioso della crescita, sia delle piante sia di quella interiore.

Il giardino testimonia l’ umiltà, la dedizione, la pratica quotidiana, la razionalità delle persone che se ne prendono cura. In Giappone possono passare molti anni prima che l’apprendista giardiniere sia degno di utilizzare determinati strumenti. Deve acquisire conoscenze, ma soprattutto coltivare la pazienza e l’istinto, perché il giardinaggio può diventare un sentimento e una pratica basata sul tempo.

Così può succedere che un gruppo eterogeneo di persone, già in là con gli anni, si prenda cura, con dedizione e intensità, di esigui spazi cittadini per valorizzarli e far rivivere frammenti di emozioni ai frettolosi passanti.