Moroccan street life

Lo scopo di questo reportage è quello di trasmettere emozioni e, magari, anche stimolare alcune riflessioni. Attraversando con la macchina il Marocco ho potuto osservare realtà spesso simili ma allo stesso tempo molto diverse dalle nostre. Ho potuto riflettere su quanto un cellulare,un computer o una televisione possano aver cambiato la nostra vita, sia sulle numerose contraddizioni che ci accompagnano ogni giorno. Ho sofferto per cani abbandonati sul ciglio della strada, asini malnutriti in difficoltà per l'enorme peso che erano costretti a trasportare, per lo sguardo di capre e montoni impauriti dalla foga con cui venivano tirati o legati sui tettini delle macchine,forse anche perché consapevoli dell'amara fine a cui erano destinati. In Italia ci sono le stesse realtà, solo che vengono celate e fatte passare per normalità.Quindi il messaggio di quest'umile reportage è rivolto all'indifferenza delle persone nei confronti dei senzatetto che popolano le nostre strade, ai poveri animali costretti a nascere,vivere e morire negli allevamenti intensivi,alle persone che trascorrono la loro vita a preoccuparsi delle apparenze,a soffrire per i social network. A chi vive per il lavoro, soffocato dallo stress e dal tempo, dimenticando così il gioco, la fantasia, la semplicità di una vita umile e tranquilla. In conclusione, vorrei ricordarvi che il tempo non torna, che la vostra fantasia è più potente e vasta di un qualsiasi network, che non bisogna abbattersi se la vita ci mette a dura prova ma dobbiamo sforzarci di trovare sempre un lato positivo, come il ragazzo che con una gamba sola dipinge le strade di Chefchaouen. E' quindi rivolto a tutti coloro che, come me, spesso dimenticano.