figli dell'altopiano

Qualche mese fa sono tornato nel nord dell'Etiopia; Le foto presentate sono state scattate tutte il 6 dicembre, unico giorno in cui ci siamo concessi una pausa lavorativa, nel territorio rurale presso Gheralta. Qui, come in molti paesi in via di sviluppo, circa il 50% della popolazione è composta da bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni. La sequenza non vuole descrivere l'aspetto paesaggistico dell'altopiano (seppure suggestivo) nè tantomeno ha l'ambizione di essere un documento antropologico; il suo intento vorrebbe semplicemente essere quello di consentire una sorta di contatto tra chi ne fruisce e le persone incontrate, tanto distanti dalla nostra realtà e perciò dimenticate, restituendo loro una voce

FIGLI DELL'ALTOPIANO

La considerazione del bambino da parte della società locale è ribaltata rispetto alla nostra.

Proprio come avveniva secoli fa in Europa, il bambino africano è un soggetto praticamente privo di diritti e di interesse. Le nascite non vengono registrate; l’educazione, nei centri rurali, praticamente inesistente al di fuori di quella impartita dalla famiglia; l’assistenza è minima; ed infine, la morte di un bambino è assai meno rilevante di quella di un adulto che contribuisce al reddito. Gli anziani sono rari per questioni demografiche, e molto rispettati. I bambini sono dappertutto, e nessuno si cura di loro. Conducono un’esistenza che secondo il nostro giudizio si potrebbe definire misera, perchè priva di ciò che chiamiamo "agio"; eppure per una sorta di incredibile contraddizione, appaiono in realtà in pieno possesso della loro spensierata gioventù, ed il sorriso compare forse più frequentemente sulla bocca di questi bambini rispetto ai nostri; questo fa riflettere chiunque abbia la fortuna di attraversare questi luoghi.