Project Detail: Nenets, gli ultimi nomadi della Siberia

Contest:

LuganoPhotoDays 2016



Brand:

LuganoPhotoDays



Author:

Alessandra Meniconzi

Status:
Selected

 

Project Info

Nenets, gli ultimi nomadi della Siberia

Una striscia di torbiera di oltre 750mila kilometri quadrati si protende dalla Siberia settentrionale nel mar di Kara, molto al di sopra del Circolo Polare Artico, a formare una lunga penisola. I suoi abitanti, i Nenet, una delle 26 etnie minoritarie della Siberia, la chiamano Ya-Mal, Fine del Mondo, appunto, e non si fatica a capirne il motivo. Si tratta di una landa remota, desolata ed ostile, spazzata da venti gelidi, solcata da fiumi serpeggianti tra laghi e paludi che galleggiano sul permafrost, popolata da arbusti nani e folti branchi di renne...Eppure lo Yamal, dove l’inverno fa registrare temperature dai 40 ai 50 gradi sotto lo zero, è il regno dei Nenet (Nenet significa “uomini”), pastori erranti che da tempi immemorabili si muovono con le renne secondo i ritmi delle stagioni, seguendo antiche rotte di migrazione artiche, verso Nord d’estate, verso Sud d’inverno, alla ricerca dei pascoli migliori.

Così, stagione dopo stagione, trascorre l’esistenza dei Nenet.

Certo, il loro stile di vita risente di anno in anno degli effetti dei cambiamenti climatici che rendono la tundra sempre più imprevedibile, mentre la scoperta, proprio sotto i loro piedi, della riserva di gas più grande del pianeta (a queste risorse attingerà soprattutto il mondo occidentale nei prossimi cinque anni) li pone a tu per tu con problemi ambientali, sociali ed economici mai affrontati in passato.

Nonostante l’attenzione che il colosso dell’industria estrattiva russa, la Gazprom, pone nel tentativo di rispettare le usanze e l’habitat dei Nenet, anche con sostanziosi finanziamenti e indennizzi in loro favore, è inevitabile che gli ancestrali percorsi delle renne siano spesso ostacolati dai gasdotti, da nuove strutture viarie o ferroviarie, dai cantieri che sorgono sulla pianura e ne trasformano la geografia.

Per gli oltre 13mila Nenet ancora fedeli alla vita nomade e per l’identità collettiva di questo popolo, le loro terre e i branchi di renne rimangono di vitale importanza, anche se la minaccia di una progressiva resa alle insidie della civiltà si fa di giorno in giorno più concreta.

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