VULCANO ETNA: PUNTI DI VISTA

Pannucci Stefano

Il Fiume continuava a scorrere nonostante LUI lo avesse più volte deviato e allontanato.

L'altro Fiume lo solcava, lo scavava in strette forre e gole.

Il Mare, che aveva perso il suo Golfo Preistorico, modellava ora la nuova linea di costa.

Sui Suoi fianchi tanti piccoli vulcani continuavano a spuntare, piccoli ma altrettanto potenti ed esplosivi, cresciuti tra colate di lava nuove, antiche e preistoriche.

Sulla Sua sommità l'attività vulcanica proseguiva incessante.

Ogni tanto, quando rallentava i Suoi sbuffi infuocati, era possibile ammirarne i profondi ed oscuri condotti.

L'ETNA, il Vulcano attivo più alto d'Europa, Sito Patrimonio Mondiale dell’UNESCO dal 2013, è circondato da due dei più importanti Fiumi della Sicilia: il Simeto e l'Alcantara.

Da 500.000 anni cresce e si espande: sbarrando e deviando i fiumi, allontanando la linea di Costa del Mare Ionio sul quale si affaccia con un'aspra e selvaggia Falesia.

Cominciando il nostro viaggio dal Mare, prima di raggiungere i 3330 metri di altezza dei Crateri Sommitali, risultato dei quattro condotti magmatici aperti che collegano le viscere incandescenti con la calda atmosfera densa di vapori e di gas, scopriamo che il perimetro ed i fianchi del Vulcano sono impreziositi da oltre 200 vulcani più piccoli. Sono i Coni Avventizi: piccoli quanto una collina o grandi come una montagnola; hanno un’origine monogenica costituita da un episodio eruttivo, eccentrico rispetto ai Coni Sommitali, esaurito il quale rimangono quiescenti. Perché mai è accaduto che un Cono di Cenere Avventizio potesse tornare attivo dopo la fine dell'episodio eruttivo che lo aveva generato.

Stefano Pannucci - Geologo e Vulcanologo, fotografa la forza dei paesaggi naturali con passione ed ammirazione che trascendono la scientificità del reportage. Il lavoro presentato è estratto da un progetto, iniziato un anno e mezzo fa, che vuole diffondere, grazie alla documentazione fotografica, l’emozione provata dall’autore nell’osservare, da insoliti “punti di vista”, le molteplici sfaccettature di un paesaggio vulcanico. Un paesaggio a momenti apparentemente tranquillo in assenza delle fontane e delle colate di lava incandescente che più spesso lo portano alla ribalta.

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