Il corpo opaco

La serie “Il corpo opaco” è stata realizzata nel giugno 2015, presso il teatro Bobbio di Trieste, durante un saggio di fine anno, organizzato da una scuola di danza.

L'idea del progetto è stata mostrare la pratica della danza come ricerca dell'essere. Lo spettacolo del saggio sembra lontano dalla disciplina di leggerezza e padronanza assoluta del corpo che identifica la danza. Eppure il danzatore dilettante testimonia la centralità del corpo proprio attraverso l'esperienza dell'imperfezione, dello sforzo di acquisire chiarezza e trasparenza nel movimento e nel gesto. Ho cercato di rendere questa condizione tra ancoraggio e slancio, gravità e liberazione, come un paradigma dell'umano.

Mi piace scoprire la risonanza interiore che del reale appare nelle foto, siano ritratti o paesaggi. Cerco di esprimere attraverso la fotografia una visione, comporre un segno che arrivi ad un'immagine “residuale”, qualcosa che colga oltre la pura referenzialità, una gradazione sfumata fra opacità e trasparenza di un mondo immaginale che ci abita.