Project Detail: Oyoub ai margini della Jihad

Contest:

LuganoPhotoDays 2015 Pro



Brand:

LuganoPhotoDays



Author:

Fausto Podavini

Status:
Finalist

 

Project Info

Oyoub ai margini della Jihad

"Il sogno dell'indipendenza è per noi Kashmiri un angelo della morte" dice Oyoub. Lui, dalla spada di questo angelo crudele e sublime è in qualche modo scampato, e oggi può evocarne le fattezze. Oyoub Waja era nei primi anni '80 un giovane commerciante di legumi della downtown di Srinagar, capitale estiva del Kashmir indiano. E' nel 1985 che svanisce misteriosamente da casa, all'insaputa dei suoi stessi famigliari: Oyoub sarebbe stato uno dei primi Kashmiri ad attraversare il confine Pakistano per raggiungere i campi militari predisposti dalla CIA per addestrare i mujahideen arrivati da tutta l'Asia a combattere contro l'Unione Sovietica in Afghanistan. Negli anni successivi migliaia di ragazzi della valle del Kashmir avrebbero seguito lo stesso tragitto: questa volta l'obiettivo era la liberazione del Kashmir dall'occupazione indiana. "Azadi (libertà) era lo slogan, ma nei nostri cuori c'era il Pakistan" dice oggi Oyoub, che nei primi anni 90 era rapidamente diventato uno degli eroi della resistenza armata a Srinagar. Decine di uomini sotto il suo comando rendevano il suo quartiere una roccaforte impenetrabile per l'esercito indiano: ancora oggi la gente si ricorda di Oyoub Waja, il comandante di Hizbul Mujahideen, chi con ammirazione o rispetto, chi con esplicito rancore. Nel settembre 1993 l'ascesa di Oyoub viene frenata improvvisamente dall'esplosione di una mina sui cui stava lavorando: rimarrà cieco e menomato a vita, completamente dipendente dalle cure della sua famiglia e testimone inerte del fallimento della lotta separatista degli anni 90. Sono passati più di venti anni da quell'esplosione ed Oggi Oyoub è un uomo sostanzialmente solo con le sue medicine e la sua radio, una delle poche cose che lo tiene in contatto con i suoi ideali. Intanto in Kashmir la causa indipendentista, con il suo controverso sentimento dell'Azadi, appare addormentata, fattore secondario rispetto alle occupazioni quotidiane della popolazione. La guerriglia armata si è sostanzialmente riassorbita, schiacciata dalla possenza dell'intervento militare indiano, che ha reso vane le rivolte di massa del triennio 2008-2010, in cui è stata coinvolta la generazione cresciuta negli anni più intensi del conflitto. Tutto a Srinagar sembra oggi immobile e pacifico come dentro una pentola a pressione... ma se si menziona il discorso dell'indipendenza ad un passante qualunque, questi, con ogni probabilità si accenderà improvvisamente nell'animo e vi risponderà che l'Azadi è viva e che non morirà mai. Oyoub, è la storia di un uomo e di un paese in cui gli ideali, le passioni, il desiderio di indipendenza si sono rivelati negli anni semplice utopia, concretizzatasi materialmente nei segni sul corpo di Oyoub stesso. Nel corpo ma non di certo nel suo spirito e nei suoi sogni, ancora vivi, ancora forse utopistici.

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