Escape from Limbo

Città autonoma di Ceuta, insieme a Melilla enclave spagnola su suolo africano. La porta d’ingresso del Marocco e dell’Africa intera verso l’Europa, alla quale bussano ogni anno migliaia di migranti. E’ dal 1990 circa che la pressione migratoria è divenuta qui fenomeno coordinato e su larga scala, sebbene essa rappresenti appena il 6% del totale degli ingressi nell’Unione Europea. Una pressione che le autorità internazionali hanno tentato di contenere anche attraverso un sistema di recinzioni, un doppio complesso di barriere di filo spinato di oltre 3 metri di altezza. Chi riesce a varcarlo, spesso a costo della vita stessa, conquista il diritto di sperare in un’esistenza migliore. Asilo politico o ingresso in Europa per motivazioni umanitarie, non resta che attendere l’esito della domanda. Un Limbo che tuttavia, per la folta comunità algerina e a differenza di altri richiedenti, può durare anche più di due anni. E allora la tentazione di scappare da quella prigione a cielo aperto comincia a farsi, prepotentemente, strada. Come nella mente del giovane Yassine, tanti sogni in tasca e una fidanzata ad attenderlo a Madrid.