Nepal: la forza della natura, la forza dell'uomo.

Questo reportage racconta una delle più grandi tragedie nella storia contemporanea, che ha messo in ginocchio una nazione intera. Quando ho deciso di intraprendere questo viaggio in Nepal, non mi sarei mai immaginato di ritrovarmi in mezzo ad una catastrofe di simili proporzioni. Eppure dopo quasi due mesi di permanenza, il 25 Aprile 2015 la terra sotto i miei piedi ha iniziato a tremare come mai avrei pensato di provare nella mia vita. Intorno, ovunque io mi girassi, tutte le persone erano disperate, piangevano, urlavano, non sapevano dove mettere i piedi e nell'aria si sentiva tutta l'impotenza dell'uomo. Subito non mi sono reso conto dell'enormità della catastrofe, ma quando ho iniziato a camminare attraversando la città per raggiungere casa, mi sono accorto dell'entità della tragedia. La città era una nuvola di polvere e macerie, la terra continuava a tremare, e tutte le persone erano riverse per strada e cercavano di aiutarsi gli uni con gli altri senza minimamente pensare a chi rivolgevano il loro aiuto, eliminando così qualsiasi tipo di barriera sociale. Non tutti sanno che per la società nepalese come per quella indiana la suddivisione sociale in caste è un caposaldo della loro cultura che il terremoto ha abbattuto. Il dolore e la sofferenza si leggevano come un libro aperto in faccia alle persone, che nonostante tutto, affrontavano questa disgrazia con un'umanità ed una coesione che non ho mai visto in nessun altro paese che ho visitato, spingendomi a rimanere a Kathmandu per realizzare questo reportage.