Project Detail: Svezia

Contest:

LuganoPhotoDays 2015 Open



Brand:

LuganoPhotoDays



Author:

Leonardo Magrelli

Status:
Selected

 

Project Info

Svezia

È il risultato della mia esperienza come grafico che plasma queste fotografie. Lo scopo della grafica è di dare forma e gerarchia ai contenuti; la sua caratteristica fondante è di essere pensata per la riproducibilità tecnica.

In queste fotografie, gli allineamenti e le asimmetrie, i pieni e i vuoti, sono gli stessi che si usano quando si deve di progettare un artefatto grafico, ossia quando si cerca di ordinare del materiale per dargli senso. Nel mondo però, le forme e le cose non sono quasi mai ordinate e disposte secondo un criterio logico o unitario. In natura non esistono linee rette. Per avvicinarsi alle geometrie e alle gerarchie della grafica, con la fotografia occorre cercare una precisa angolazione, e soprattutto scegliere un certo modo di inquadrare o di tagliare un'immagine. John Berger spiega che ciò che una foto mostra, evoca sempre quello che non è mostrato. Dunque non è solamente ciò che vediamo nell'immagine a dimostrare l'intento del fotografo, ma anche quello che si sceglie di tenere fuori dallo scatto. Se è così, queste foto non evocano solo una calma silenziosa, ma evocano altrettanto la scelta di escludere dall'immagine quel flusso caotico di eventi che è il mondo per come lo esperiamo. Il tutto, a favore di scorci di una natura e di un mondo scelti per sembrare ordinati, ma che, fuori dall'inquadratura, ordinati non sono.

Sempre John Berger, riflettendo sugli scritti di Susan Sontag, ritorna sul vecchio adagio della fotografia come mezzo per isolare e salvare l'istantanea apparenza di un evento dal susseguirsi inevitabile di ulteriori apparenze, da quel flusso caotico di eventi. Ebbene, in queste foto, l'importanza dell'istante sembra quasi scomparire. In molte di esse infatti è possibile immaginare che l'attimo precedente e quello successivo siano stati esattamente identici, e, anche scattandole il giorno dopo, probabilmente non sarebbe cambiato poi molto.

Parrebbe che non solo le fotografie come oggetti siano riproducibili tecnicamente, ma che anche alcuni istanti, in alcuni luoghi, godano di una particolare riproducibilità, se non infinita, allungata. Non attimi unici, strappati dal tempo e irripetibili, ma momenti ripercorribili, apparenze progettate e riproducibili, come la grafica.

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