LuganoPhotoDays 2015 Open
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Simone Tramonte
Su Carrasecare
Il carnevale barbaricino di Lula (Nu) in Sardegna, presenta tratti tragici e luttuosi, basati sul concetto di morte e rinascita, e teso alla richiesta della pioggia e alla commemorazione di Dioniso, dio della vegetazione e dell’estasi, che ogni anno muore e rinasce nel ciclo naturale dell’eterno ritorno. La parola carrasecare (carre de secare), con la quale si designa il carnevale sardo, etimologicamente significa carne viva da smembrare. I seguaci di Dioniso infatti laceravano animali vivi per ricordare la morte del dio che era stato sbranato dai titani. Le maschere, vestite di pelli, cariche di campanacci o di ossi animali, col volto annerito dal sughero bruciato o coperto da una maschera nera si muovono come in uno stato di trance tipico dei riti dionisiaci. Questi sono gli ultimi retaggi di un culto sopravvissuto a livello d’inconscio, ma le cui tracce sono però ancora evidenti.