LuganoPhotoDays 2014
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Alberto Sipione
La baia degli Dei-Marina di Melilli
Marina di Melilli - La baia degli Dei!
La baia degli Dei , cosi`veniva chiamato il territorio di Marina di Melilli dagli antichi
Greci,ispirati dall’incantevole mare e dalla sabbia bianca e finissima, in un golfo
meraviglioso di fronte alla penisola Magnisi, con l’insediamento preistorico di Thapsos tra i
primi lembi di terra abitato al mondo.
Marina di Melilli è situata sulla strada statale 114 , appena fuori da Siracusa nord.
Dal 1954 era una località balneare e poi in seguito insediamento abitativo, trasformatosi in
borgo di pescatori con 1500 abitanti . Qui c’era la tabaccheria, il panificio, il bar e la
macelleria. Molti abitanti della città di Siracusa e della sua provincia usufruivano d’estate!
della bellissima spiaggia „sotto casa“.
Nel 1979 per espandere la raffineria ISAB ,viene deciso dai politici nazionali e locali , di
raderla al suolo. Agli abitanti viene venduto il sogno del progresso , dei posti di lavoro e la
ricchezza per tutti.
Alcune famiglie furono indennizzate altre invece opposero una forte resistenza. Per questa
ragione fu staccata la corrente elettrica e l’acqua. L’ultimo fornaio nel 1982 continuava a
fare il pane con l’acqua di mare per non perdere la licenza .
L’ultimo abitante di Marina di Melilli , Salvatore Gurreri, venne assassinato il
13 giugno 1992 nella notte tra il sabato e la domenica, con il metodo mafioso dell'
incaprettamento, l'uomo simbolo di Marina di Melilli. Un omicidio che rimarrà avvolto nel
più impenetrabile mistero e a cui seguiranno due lunghi processi che, nell’ottobre del
1996, culmineranno in due mezze verità, quando verranno inflitti 25 anni di carcere ad un
priolese scomparso (forse vittima della “lupara bianca”).
Gurreri negli ultimi anni aveva denunciato chi lo minacciava : il politico locale o il mafioso
di turno.La cassazione aveva pure deciso che gli espropri e le demolizione erano illegali.
Gli organi dello stato , gli inquirenti, cercheranno in tutti questi anni di farlo apparire un
omicidio comune di alcuni balordi che lo volevano derubare. Pero il ritrovamento dentro il
bagagliaio della propria auto e l’incaprettamento mostrano una chiara matrice mafiosa.
La dinamica delle indagini , la diffusione delle informazioni ricordano ai delitti di Peppino
Impastato e Mauro Rostagno spacciati all’inizio come „omicidi comuni“.
Oggi di Marina di Melilli rimangono solo alcune case, le ruspe dell’operazione Tabula Rasa
non sono riuscite ad abbatterle tutte.
Restano le macerie di un paese che non c’é più’,testimone dei disastri e distruzione che
causa l’uomo o gli uomini assetati di potere e di denaro.
Marina di Melilli puo’ cosi prendere posto accanto ad altre localita’ del mondo che sono
state vittime del “progresso“ come Tschernobyl e Fukushima.
Queste storie dovrebbero essere monito per le prossime tragedie annunciate come
l’installazione delle antenne militari americane MUOS nella riserva naturale la Sughereta di Niscemi.
Queste foto sono per ricordare e non dimenticare.!