Autoritratto: L'Esilio dalla terra d'origine.

L'eta adulta, il confronto con la società e con i gruppi mi ha da sempre fatto riflettere sulla mia identità. Le mie origini trovano dimora in Serendib, l'isola risplendente. All'età di due anni la mia storia ed il mio destino sono iniziate nella mia famiglia italiana.

Nel tempo la mia testa ha cominciato ad arricciarsi in mille pensieri rivolti a chi fossi veramente.

Tra i mille viaggi dentro me stessa una cosa ho sempre sentito: la lontanza dalla mia terra e dal quel paese dove esistono tutte le cose che anche in senso ancestrale mi appartengono.

Leggendo quindi uno dei significati di ’esule' ho trovato una descrizione: esule è infatti anche colui che proprio per la sua condizione di sradicato può parlare senza costrizioni e quindi può dire la verità.

Riflettendo sul mito del sepolcro, come centro di affetti familiari, simbolo di una corrispondenza d'amore che lega gli uomini attraverso il tempo; illusione della vittoria della vita sulla morte, sopravvivenza delle tradizioni civili di un popolo nella storia ho trovato nuovi punti per indagare sulla mia identità.

Ed ecco allora la rappresentazione della mia agonia. Il mio corpo ritratto in autoscatto nella campagna dove sono cresciuta. Un ritratto, una cancellazione che per meglio riconoscersi diventa una texture di una stoffa orientale.