Moj e bukura - Mia bella

Dopo la risposta negativa del 2010 e del 2013, il 24 giugno 2014 l’Albania acquisisce ufficialmente lo status di paese “candidato” all’adesione all’Unione Europea. Il commissario UE per l’allargamento Stefan FüIe twitta il giorno della decisione: “Congratulazioni per lo status di candidato appena accordato dai Ministri: un riconoscimento per gli sforzi fatti per le riforme, un incoraggiamento per farne ancora”. In passato i paesi che avevano avanzato più remore sono stati Gran Bretagna e Francia, da sempre preoccupati dal fatto che la religione musulmana è la maggiore praticata nel Paese delle Aquile. Sono passati ventitrè anni da quando nel 1991 ci furono le prime elezioni democratiche che segnarono la fine di un’epoca, condizionata dagli effeti di uno dei regimi comunisti più ferrei al mondo, che ha portato il paese ad una situazione di precarietà infastrutturale ed economica dalla quale sta cercando lentamente di uscire. L’elezione di Edi Rama a Presidente del Consiglio nel giugno 2013, dopo undici anni da Sindaco di Tirana, è il principale fattore di rinnovamento, specialmente culturale, che ha permesso all’Albania questo primo passo verso l’entrata vera e propria nell’Unione Europea. La strada è ancora lunga e, come auspicato da Füle, saranno necessarie ancora molte riforme per poter soddisfare tutte le richieste di ammodernamento della Commissione Europea, ma l’Albania ce la vuole fare, vuole farsi riconoscere l’importanza della sua posizione di confine fra due civiltà differenti, quella occidentale e qualla orientale, proprio come le teste dell’aquila della sua bandiera che guardano una ad Oriente e una ad Occidente.