LuganoPhotoDays 2014
LuganoPhotoDays
Marco Sacco
Refugees in Italy
Il sistema di accoglienza in Italia si articola in due fasi: la prima fase è avviene nei centri di accoglienza governativi e la seconda accoglienza prosegue all'interno SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati). Esso è il secondo circuito ricezione di servizi volto a fornire assistenza e protezione ai rifugiati . L'ex liceo Socrate a Bari, occupato dal 2009, ospita migranti eritrei, etiopi, sudanesi e ciadiani. Nonostante la Regione Puglia e il Comune di Bari hanno a tutti gli effetti legalizzato l'occupazione del complesso scolastico, le stesse istituzioni non hanno realizzato progetti a livello locale in grado di fornire l'accoglienza integrata che spetta ai rifugiati. Le autorità locali dovrebbero agire come enti responsabili dei progetti d'integrazione a loro destinati, mentre le organizzazioni del terzo settore sono responsabili per la loro attuazione. L'accoglienza integrata ha come obiettivo non solo l'attuazione degli interventi materiali di base (vitto e alloggio), ma anche la fornitura di servizi volti a facilitare l'acquisizione di strumenti per l'autonomia dei beneficiari. Ma niente di tutto questo è stato concesso agli immigrati (tutti con permesso di soggiorno valido aventi diritto all'asilo politico). Hanno bisogno di assistenza sanitaria, assistenza sociale, attività multiculturali, inserimento scolastico dei minori, mediazione linguistica e culturale, orientamento e informazione legale, inserimento abitativo, inserimento lavorativo e servizi di formazione. Non hanno misure di sostegno sociale e attività per l'apprendimento delle lingue e l'alfabetizzazione. Non tutti si sono integrati culturalmente e linguisticamente (sinonimo del fatto che non lavorano da quando sono arrivati - anche 5 anni - e passano il loro tempo in struttura senza far nulla o guardando la tv del loro paese). La loro condizioni igienico/sanitaria è carente: odori molesti, sporcizia, proliferazione di insetti ecc...
Le 3 foto sono parte di un progetto più esteso ed in via di sviluppo che ha come fine la documentazione della situazione e del dramma di queste persone: partite dal Sud con la speranza di una vita migliore nel prosperoso Nord, ma che si trovano bloccati in una nazione che difficilmente potrà garantire loro un'esistenza più digngitosa. La mancanza di occupazione, e di conseguenza l'assenza di reddito, li bloccano nel limbo italiano (ed europeo) di leggi e burocrazia senza avere neanche la possibilità di tornare nella loro patria o di raggiungere i loro cari in altre nazioni d'Europa.
Le foto sono assolutamente inedite ma hanno la speranza che, una volta pubblicate, esse possano risvegliare l'opinione pubblica su un tema così attuale ed importante e che possano dar seguito ad una serie di interventi in loro aiuto.
Ho cercato di documentare nel modo più neutrale e chiara la loro condizione. Non conoscevo nessuno di loro e quando ho messo piede nella struttura ed ho condiviso il mio tempo tra di loro, rispettando le loro case (ex aule) e rispettando il loro desiderio di essere fotografati o meno.