LuganoPhotoDays 2014
LuganoPhotoDays
Emanuela Colombo
Syrian refugees in Turkey
Ci troviamo a Kilis, la citta’ turca piu’ vicina al confine con la Siria. Dalla finestra di casa si vede Aleppo, o quello che resta di Aleppo, e la frontiera ufficiale sta a non piu’ di 5 minuti di auto da qui. Il confine, che in realtà e’ un lunghissimo campo minato ampio un km che corre lungo tutta la linea di separazione dei due stati, si trova a meno di 3.
Al momento Kilis conta 80.000 abitanti turchi e 200.000 profughi siriani di cui il 30% sta nei campi e il restante vive dove puo’: appartamenti in affitto per chi e’ arrivato prima dell’aumento dei prezzi causato dalla guerra e se lo puo’ permettere, stanze divise tra piu’ famiglie, case abbandonate e occupate senza nemmeno i servizi minimi, tende improvvisate.Sono persone e famiglie che hanno perso tutto, casa, beni, lavoro, persone care, che sono scappate dal loro paese perchè sulla testa piovevano bombe o i loro figli erano presi di mira dai cecchini. Ognuno ha una storia terribile da raccontare. Molte donne hanno subito violenza, i bimbi non vanno piu’ a scuola, molti uomini sono morti o rimasti gravemente feriti.
Un fatto mi ha colpito molto:
nessuna delle persone che ho ritratto ha saputo rispondere a questa domanda:
perchè c’e’ questa guerra? perche’ e’ iniziata? e come e’ iniziata potra’ mai finire?
Ignorano i motivi della loro sofferenza, se di motivi si puo’ parlare, e sopportano il destino che qualcun altro gli ha imposto con dignita’ sperando in cuor loro di poter tornare un giorno alla loro vita di prima.