Dolly

Sulle nuove strade dei social network passano molte immagini e questi mezzi sono ormai diventati quasi indispensabili per vedere e mostrare fotografie.

Percorrendo queste vie digitali talvolta si vedono scatti che ritraggono ragazze debitamente svestite, solitamente riprese in set che non si allontanano quasi mai dal clichè del boschetto o dalla casa abbandonata.

Guardando queste immagini mi sono interrogata più volte su quale sia il confine tra foto artistica e pornografia, il confine tra esaltazione della femminilità e consumo del corpo femminile. Consumo veloce, che scorre su uno schermo e passa subito all’immagine seguente spesso stereotipo della precedente.

Esistono innumerevoli post sui vari blog fotografici che pongono le stesse domande, senza che nessuno possa mai trovare una risposta.

Si leggono testi che tentano di delineare un confine spesso senza riuscirci, perché non esiste un confine netto.

E l’unica possibile risposta è dentro la sensibilità ed il gusto di ognuno di noi.

Per gioco e tentando di stabilire il mio confine è nata l’idea di questo progetto.

Nato e sviluppato pensando alle giovani donne ritratte come belle bambole, trasfigurate della loro bellezza da qualità umana a mero oggetto apprezzabile.