MEXICO MIGRANTE

Questa serie di foto fanno parte di un lungo viaggio compiuto in Messico. Attraverso le mie fotografie ho raccontato diversi aspetti di questo grandissimo e variegato Paese. L"’ultimo" Messico che ho voluto raccontare qui, è quello che si nega, è quello abbandonato da migliaia di persone che seguono il sogno di una terra più fertile, di soldi più facili di un benessere esclusivo. E’ il Messico degli emigranti, che però non dimenticano mai. Ho seguito il filo conducente che gli emigranti hanno srotolato nel loro cammino di andata e di ritorno. Ho visitato villaggi abitati solo da donne, bambini e vecchi, che aspettano i loro mariti, padri e figli e che abitano in solide case di due piani non ancora terminate costruite grazie ai soldi che arrivano dai loro padri e mariti lontani. Ho ascoltato drammatici racconti dell’attraversamento del deserto, con la “migra”che può interrompere il tuo sogno da un momento all’altro. Ho visto ballare la break dance invece di ascoltare la musica dei marriachi. Ho decifrato storie della “Vida Loca”,la vita della banda latina radicata negli USA, nei tatuaggi delle persone che hanno vissuto nell’ “otro lado”, e che poi sono tornati. Ho seguito questo filo fino ad andare a sbattere contro un muro lungo tutta la frontiera nord; li ci sono 2500 croci in ricordo di persone morte in un posto qualsiasi nella frontiera. Questo è il muro della vergogna, come una lunga ferita che finisce per alcuni metri nel mare.