Il Sud davanti a me

Il progetto fotografico che presento si intitola "Il Sud davanti a me" tratto dall'incipit de "la lunga strada di sabbia", il primo reportage giornalistico italiano di Pier Paolo Pasolini.

Ho scelto questo titolo per la grande carica emotiva che contiene, l'attesa verso questo primo viaggio da parte dello scrittore partendo da Ventimiglia, città al confine francese che oggi viene meglio conosciuta per la chiusura della frontiera ai migranti è la medesima che mi ha accompagnato nel mia viaggio verso l'Africa dopo aver assistito agli sbarchi dei migranti a Lampedusa e Pozzallo (SR) in Sicilia.

I bambini in questa serie di fotografie sono bambini talibè ovvero bambini senza famiglia che vivono di elemosina sotto la protezione di un maestro che insegna loro il corano nelle dare, le scuole dove vivono, mangiano e dormono in condizioni precarie e sotto uno sfruttamento che viene considerato illegale ma non perseguito in Senegal.

Nonostante questo i bambini desiderano il gioco aldilà di ogni condizione di vita precaria come elemento di comunicazione con il mondo. Tutti i bambini possono e desiderano giocare ad ogni latitudine dimostrando così in maniera ineccepibile che l'uomo è uguale in ogni luogo e oltre ogni confine.