Project Detail: solo un dettaglio

Contest:

Women photographers exhibition 2016



Brand:

LuganoPhotoDays



Author:

Michela Chimenti

 

Project Info

solo un dettaglio

TITOLO: Solo un dettaglio

LUOGO: Kathmandu

PERIODO: Aprile/Maggio 2016

Il Nepal è uno dei Paesi, dal punto di vista dei diritti LGBTI, più avanzati a livello mondiale. La nuova costituzione, datata 16 settembre 2015, ha introdotto molte novità fra cui, la più eclatante, il riconoscimento della preferenza di genere nei documenti ufficiali. Dopo M (male) e F (female) si è aggiunta una O (other) a rappresentare tutti i transgender che fino ad allora non erano riconosciuti come tali. La Blue Diamond Society, la prima e più importante associazione che si occupa dei diritti LGBTI in Nepal, fondata nel 2001 da Sunil Babu Pant, primo politico nepalese apertamente omosessuale, ha uffici in tutto il Paese e programmi di supporto psicologico per chi fa coming out, alle famiglie, alle violenze domestiche e pubbliche, e uffici che si occupano di prevenzione dell’HIV e sostegno a chi ha contratto l’AIDS. Uno dei modi per far conoscere questo lavoro, sia alle persone LGBTI che alla società civile nepalese, è Miss Pink. Con la scusa del concorso di bellezza per eleggere il più bel transgender donna di Kathmandu, la Blue Diamond Society è riuscita ad arrivare anche quest’anno alle centinaia di persone presenti e ad avere ampia risonanza sui media locali e stranieri. Fra il pubblico c’erano famiglie, volti noti della politica, del cinema e dello spettacolo nepalese, e tantissimi giovani volontari mandati dalle scuole a fare un’esperienza proprio alla Blue Diamond Society. Come spesso accade, infatti, dalla Costituzione alla vita quotidiana, le differenze sono ancora tante. Molti transgender infatti, anche fra le partecipanti, fino alle 16 lavorano presso gli uffici della Blue Diamond Society, poi si cambiano, si truccano e iniziano il secondo lavoro come prostitute. Alcuni fra gli intervistati, sono sposati e hanno figli, pur essendo transgender e prostituendosi, di sera, in quanto tali.

Ho seguito i lavori preparatori (le prove di canto, ballo e dei costumi). Ho avuto il piacere di conoscere, parlare e vivere qualche giorno con tutte le partecipanti e le persone coinvolte nell’organizzazione di Miss Pink. L’intento del progetto è quello di raccontare i retroscena di un concorso di bellezza per transgender donne (comunque sui generis per il Nepal) ponendo l’accento sui dettagli. Mai avrei pensato di produrre un reportage sui transgender in bianco e nero. La comunità LGBTI è colorata: l’arcobaleno la rappresenta. In questo caso mi sono accorta che, seguendo solo i dettagli, il bianco e nero impedisce di domandarsi se il soggetto sia uomo o donna o altro, ma ci si sofferma sulla foto in sé, sul racconto di un qualunque concorso di bellezza. In questa intensa esperienza nepalese, sentendomi vicina fisicamente all’esigenza di essere accettati per quello che si è, il bianco e nero mi ha dato sollievo, attutendo le discriminazioni ed appianando le differenze di genere.

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