Women photographers exhibition 2016
LuganoPhotoDays
Laura Bessega
Buondless
Un lungo viaggio, iniziato tre anni fa, due fotografe, quasi duecento immigrati ritratti e intervistati da nord a sud dello Stivale e l'incontro con tanti italiani dal cuore grande e senza paura della diversità.
Si inizia ad essere felici quando si trova il proprio posto nel mondo.
Boundless, progetto fotografico e multimediale di Laura Bessega e Laura Frasca, racconta le storie di tante persone che hanno trovato in Italia una casa, un rifugio, una propria dimensione, e qui si sono fermate a costruire la propria vita e a dare il proprio contributo.
"Le autrici hanno scelto di ritrarre i soggetti all'interno dei loro posti di lavoro ( o, in alcuni casi, nei luoghi che hanno per i personaggi una valenza particolare ), un ambiente che diventa in qualche modo la chiave di lettura delle loro personalità. Sbbene prenda spunto dalla tradizione del ritratto ambientato, che conferisce importanza non solo al volto ma a tutto ciò che sta intorno al soggetto, ritraendo così anche l'ambiente sociale, sarebbe sbagliato collocare queato progetto nell'ambito esclusivo dell'indagine sociale, nè tantomeno si può catalogarlo come tentativo di raccontare il fenomeno dell'immigrazione.
La particolarità di questo lavoro sta principalmente nell'impostazione concettuale delle due artiste di coinvolgere i soggetti nella parte decisionale del processo creativo, offrendo loro la libertà di scegliere come essere ripresi: il luogo ( con la condizione che questo rappresenti un posto significativo per loro o per la loro professione ), gli abiti da indossare, gli oggetti intorno.
La partecipazione attiva da parte dei personaggi serve alle fotografe per segnare la distanza tra il loro approccio e quello più consueto, tendente a raffigurare gli immigrati unicamente come le vittime ( sia delle politiche sull'immigrazione sia del razzismo ) e di conseguenza come soggetti passivi agli occhi di un fotografo e del pubblico." ( Yulia Tikhomirova - YartPhotography )
Nato in occasione del Festival di Human Rights a Bologna, è stato esposto per la prima volta nella città felsinea e successivamente in altre città italiane e al parlamento Europeo a Bruxelles in occasione della strage di Lampedusa.