HER

I modelli estetici che la società ci impone vogliono le donne come "perfette", lisce, lucide. Come la plastica. Le donne, però, non sono così, e soprattutto ciò che viene negato nella pubblicità (specchio della nostra società) e spesso anche nell’arte è la malattia. Con Her ho cercato di esplorare la mia ossessione in corpo nuovi e diversi, in corpi veri, in corpi come mappe del tesoro: le cicatrici, le malformazioni o le malattie (tumori, anoressia o obesità) che cambiano e formano il corpo di donna. Il corpo come un campo di battaglia, dove migliaia di donne ogni giorno combattono ferocemente. Per mostrare tutto quello che ho visto con i miei occhi guardando il seno operato di mia madre: solo bellezza ed erotismo. Se queste sono le ragioni del cuore, ci sono anche le ragioni della testa, che si uniscono sulla linea di mira dell’occhio: fare informazione e prevenzione. Le giovani donne spesso sottovalutano esperienze come il parto, oppure vedono a malattie come i tumori come possibilità lontane e irrealizzabili, non sottoponendosi ai controlli medici di routine che invece sono necessari. Informare è combattere.

Non c’è romanticismo in questa serie. La bellezza, la fragilità o l’erotismo, si sposano alla crudezza del racconto, in una serialità che vuole essere anche un catalogo di corpi, un’enciclopedia della vera carne. La malattia è sofferenza, idealizzare malattia come l’anoressia o l’obesità ha corrotto i nostri modelli estetici e ci ha allontanato dal proposito d’entrare a contatto con le nostre paure: noi siamo Her, potremmo esserlo, molto nostre amiche già lo sono. Belle e vere. Erotiche e mutilate. Fragili e combattenti.