Women photographers exhibition 2016
LuganoPhotoDays
Cinzia Canneri
"Come Due Ali". La storia delle vittime di amianto
Questo progetto nasce dal desiderio e dalla necessità di raccontare il dolore delle vittime di amianto, sia di coloro che hanno subito l’esposizione a questa fibra sia dei familiari che sono sopravvissuti o vivono sapendo di perdere chi amano.
In Italia la legislazione proibisce l’utilizzo e la commercializzazione dell’amianto solo dal 1992, ma ancora molti siti devono essere smantellati e la bonifica stessa non è garantita da nessuna normativa. L’OMS dichiara che 107 mila persone muoiono all’anno nel mondo e di queste 4000 in Italia. Il problema è ancora poco discusso nel panorama politico-sociale, perché il picco delle morti è in atto, in quanto compreso tra il 2015 e il 2020, avendo questa fibra un’incubazione di almeno 15-20 anni.
ll 19 novembre 2014 la Corte suprema di cassazione ha dichiarato prescritto il reato di disastro ambientale da parte dell’Eternit spa (la principale fabbrica di produzione di amianto in Italai), annullando le condanne e i risarcimenti in favore delle parti civili.
I malati di mesotelioma o asbestosi, le due malattie riconducibili all’esposizione ad amianto anche dalle tabelle Inail, stanno vivendo una fase altamente depressiva, sia perché è in atto il picco delle morti sia perché, paradossalmente, non hanno ottenuto un riconoscimento giudiziario di loro come vittime.
Molte persone si sono ingiustamente ammalate e hanno perduto la vita per ragioni di logiche capitaliste che privilegiavano lo sviluppo economico alla tutela umana: gli effetti nefasti di questa fibra erano conosciuti certamente già dagli anni ’50, quando ai lavoratori si dava un litro di latte per disintossicarsi.
Quei lavoratori sono oggi le persone che stanno morendo nell’anonimato e nel non riconoscimento del lavoro svolto.
Il titolo del progetto nasce dalle parole di un malato di mesotelioma che disse: "I polmoni sono come due ali".