Project Detail: Veneland

Contest:

Women photographers exhibition 2016



Brand:

LuganoPhotoDays



Author:

Alice Busato

 

Project Info

Veneland

Nato verso la fine degli anni '70, Veneland è stato un parco a tema per pochi anni, fino a quando i soci decisero di chiudere i battenti e abbandonare questo grande e relativamente esclusivo (per l'epoca!) progetto. Le reali ragioni di questa chiusura restano a tutt'oggi ancora dubbie, anche se molte voci affermano che il motivo fossero gli insufficienti introiti derivanti da esso.

Come ben descritto in un articolo, entrando a Veneland "si entrava in un parco a tema in piena regola… Tra le attrazioni figuravano le “Macchine Bella Epoque”, con percorso similare al vecchio “Villaggio degli Elfi” di Gardaland, il “Treno del Safari”, un simpatico trenino su rotaia che faceva il giro della zona lacustre, nella quale era presente “L’Arca di Noè”…poi il rettilario, l’acquario ed altre attrazioni tipiche da spettacolo viaggiante.. In più c’erano delle vere aree tematiche, come “La vecchia fattoria”, il “Fortino”, il “Villaggio indiani” ed il “Villaggio western”, con tanto di “Cow Boys” show e maneggio. Era presente anche un lago artificiale con tanto di porticciolo.Il parco era in parte coperto. Qui sorgeva la birreria e pizzeria, i già citati rettilario ed acquario, una sala per le manifestazioni, il palazzetto del ghiaccio ed una sala spettacoli dedicata ai bambini. In più, di fianco ai capannoni, c’era l’area Barbecue."

Oggi, dopo varie peripezie burocratiche ed amministrative, che non hanno portato ad alcun rinnovamento a quel che era Veneland, questo enorme spazio abbandonato rimane in mano solamente alla natura, che trova spazio anche nelle fessure più sottili per crescere.

Intento di questo progetto è riportare alla memoria un luogo totalmente abbandonato a sè stesso, dimenticato, il quale è diventato solamente un set per fotografi vari e writer della zona, ed un rifugio per senzatetto girovaghi. Penso inoltre che sia anche un po' il simbolo, una sorta di specchio, nel quale si affaccia la società di oggi, in particolare la realtà italiana: grandi spazi a disposizione e grandi progetti nel cassetto, ma pigrizia ed obsoleti meccanismi burocratici finiscono con lo sprecare queste grandi risorse.

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