DEMONI e OMBRE

In questo tempo di copertine patinate, di pose continue che superano il tempo dello scatto della macchina fotografica o del telefonino; in questo mondo di apparenza perfetta in cui i corpi, i volti non possono né invecchiare né mostrarsi quali sono; in questo tempo e in questo mondo si sente la necessità di liberarsi e far emergere i propri DEMONI, le proprie “bruttezze”. Soprattutto noi donne abbiamo bisogno di questa liberazione, di questa accettazione totale di noi stesse e di tutte quelle parti che ci hanno fatto nascondere, di cui ci hanno fatto vergognare, di cui non si può parlare. Ma che hanno il pieno diritto di esistere e di essere accolte ed accettate. “Io sono ANCHE questo. Sono anche OMBRA. Ed è importante e necessario che lo sia.” E’ autodichiarazione d’esistenza.

Queste immagini sono l’altra parte di uno specchio, il retro, quello che non vogliamo vedere. Pustole, occhiaie, rossori su volti emaciati, occhi lucidi. Ogni parte oscura dell’anima emerge prepotentemente con la sua propria dignità. Le espressioni e le movenze sono quelle tipicamente richieste alle modelle nei servizi patinati; ma il tema è diametralmente opposto: non coprire e nascondere i difetti ed esaltare spasmodicamente i pregi, ma evidenziare ogni acerrimo nemico delle campagne dei prodotti di bellezza, esaltare ciò che ci mette a disagio.

E’ la ricerca del daimon, della profonda conoscenza di sé e, dunque, dell’accettazione in toto del proprio essere.

E’ ballare con l’ombra.